Il primo convegno internazionale sul Pinot Grigio, “I valori del Pinot Grigio delle Venezie D.O.C.”
Il primo convegno internazionale sul Pinot grigio si è svolto a Venezia il 14 ottobre, organizzato dal Consorzio delle Venezie Doc, che rappresenta il consorzio italiano maggiore per estensione territoriale con i suoi 26.456 ettari. Si distingue per essere la prima Doc interregionale italiana, che lancia una sfida ed un’opportunità straordinaria all’economia vitivinicola italiana. La conferenza ha tracciato le possibili tendenze del Pinot Grigio italiano e il grande potenziale rappresentato da una denominazione che ha incentrato la propria filosofia nello “Stile Italiano”.
Albino Armani, presidente del Consorzio delle Venezie Doc, ha introdotto il congresso, appoggiato da Alessandro Torcoli, direttore della Civiltà del bere. Insieme hanno partecipato anche alcuni noti esperti provenienti dai mercati esteri di riferimento. Fra i quali hanno aderito Emma Dawson MW, buyer Berkmann Wine Cellars di Londra, per il mercato inglese, Christy Canterbury MW, giornalista di New York. Le voci estere hanno sottolineato – quasi scontato a dirsi – quanto sia importante tutelare questo prodotto puntando allo stile italiano, al brand, al territorio, con particolare attenzione alla sostenibilità ed al design del packaging.
Sono molti i fattori che possono contribuire a migliorare e salvaguardare l’immagine, il posizionamento, la remuneratività di questo vino e delle aziende coinvolte nella sua produzione. Fattore fondamentale è porre l’accento all’eterogeneità intesa come valore aggiunto, che nel nostro Paese ha trovato diversi terroir ideali per esprimersi al meglio. Ciò significa trovare la propria peculiarità e quindi la propria identità. È importante imparare ad agire con un obiettivo comune, quello di tutelare la reputazione di un grande vino italiano, il Pinot Grigio. Un vino sul quale passa buona parte dell’economia vitivinicola italiana.
Che lingua parla il Pinot Grigio?
Il Pinot Grigio è un vitigno ormai diffuso in tutto il mondo ed è diventato, grazie ad una gloriosa storia produttiva e commerciale, il vino bianco italiano per eccellenza sui mercati mondiali. Infatti la gestione della produzione coinvolta in questa denominazione ricopre più dell’85% di quella nazionale.
Sembra quasi un paradosso ma a tutto’oggi oltre il 95% di quello che produciamo è venduto e consumato all’estero. Ecco un’altra carta da giocare a favore del Pinot Grigio: recuperare la giusta immagine anche in Italia. Da tempo sembra che sia stato sottovalutato dalla nostra ristorazione di qualità. Peccato perché sono numerose le eccellenze che meriterebbero di esser premiate, portando così anche i consumatori italiani ad innamorarsi di questo vino.
Gli interpreti sono molti, e gli sviluppi nelle tecniche produttive possono dare il giusto valore aggiunto per un prodotto di ottima qualità. Sarebbe davvero tirarsi la zappa sui piedi perdere quest’occasione.